IL CORSO ELEMENTARE SUL GIOCO DELLA CARTA

PRIMA LEZIONE

IL GIOCO DELLA CARTA

È terminata la licita, l'avversario alla sinistra del Dichiarante, dopo avere deposto coperta sul tavolo la carta dell'attacco iniziale allo scopo di permettere al compagno di chiedere eventuali chiarimenti sulla dichiarazione effettuata, la scopre: inizia ora la seconda fase di una smazzata di bridge, la fase più delicata.
Infatti, un sistema licitativo abbastanza preciso, anche se limitato, potete impararlo in un tempo relativamente breve, se avete la fortuna di avere qualcuno che vi fornisca i principi fondamentali.
Ma il gioco della carta! Anche se giocate benissimo a tressette, sarete appena sufficienti per il bridge!
Figuriamoci i poveretti (ma soprattutto le poverette) che in vita loro hanno giocato solo a ramino o a canasta.
Ma anche se avete una certa dimestichezza nel gioco, per migliorarvi dovrete fare grossi sacrifici, soprattutto di "amor proprio" e far tesoro delle osservazioni che chi gioca meglio di voi avrà la bontà di farvi notare.
E non sarà facile, sia perché voi non ci "starete" a farvi rimbeccare, sia perché non troverete facilmente qualche buon giocatore che, "gratis et amore dei", abbia la compiacenza sia di sedere al vostro tavolo che di farvi notare e spiegarvi  con chiarezza gli errori più comuni che potrete fare.
Ma anche il giocare con persone che sono di un livello superiore non è che solo sufficiente a farvi migliorare se non avete in precedenza appreso le basi teoriche che sono a fondamento dei vari colpi o delle varie tecniche di gioco. Quindi ecco il secondo consiglio: leggete e studiate.
Vi potrete così rendere conto del perché avete commesso un errore quando ve lo avranno fatto rilevare.
Ed ora proseguiamo con l'analisi del gioco della carta.
Dopo che l'avversario ha scoperto la carta di attacco, il morto depone scoperte le sue carte sul tavolo e, qualora si giochi ad atout, le stesse verranno poste alla sua destra; spetta ora al dichiarante di non  giocare subito, ma guardare le carte del morto, confrontarle con le sue, ricapitolare le sequenze licitative (per avere indicazioni sugli interventi degli avversari) e decidere la linea di gioco più opportuna per cercare di mantenere, almeno, il contratto.
Così come avviene per il Dichiarante anche i difensori possono e debbono prendere visione delle carte del Morto.
Incomincia allora il vero e proprio gioco nel corso del quale anche gli avversari avranno fatto un loro piano di gioco per cui si assiste ad una vera partita di ping-pong il cui scopo finale è sempre lo stesso: fare prese, per realizzare il contratto (dichiarante) o per batterlo (difensori).
È stato dichiarato il contratto sbagliato? Peggio per il Dichiarante; è inutile ora stare a piangere sul latte versato cercando il responsabile. Il compito del Dichiarante è ora quello di cercare di mantenere il contratto, possibilmente con qualche surlevée o, qualora ciò non sia possibile, di limitare i danni (le prese di caduta).
A tale scopo, il Dichiarante per prima cosa non dovrà giocare frettolosamente una carta del morto quasi a voler dire agli avversari e a quanti altri lo stiano osservando  "Avete visto come sono bravo a giocare svelto?"
Dovrà invece fermarsi a riflettere per impostare correttamente la sua linea di azione per sfruttare al meglio le possibilità che ha di mantenere il contratto: impostare cioè quello che viene definito il Piano di Gioco.
Analogamente ma con fini opposti, anche i difensori dovranno impostare il loro piano di gioco, ognuno per suo conto, allo scopo di cercare di battere il contratto chiamato dal Dichiarante.
Mano a mano che il gioco procederà il Piano di Gioco di ciascun difensore dovrà tendere a coincidere con quello del suo compagno, al fine di unificare gli sforzi e conseguire il loro scopo.
Giocare una mano di bridge è simile a molte altre difficoltà che si incontrano nella vita quotidiana. Se prima di partire di slancio si riflette o si fa un piano, in genere aumentano le probabilità di raggiungere il proprio obiettivo.

Un consiglio che voglio darvi per quando sarete difensori è questo: il Piano di Gioco delle schiappe presenta più di una lacuna che dovrete cercare di individuare.
Il consiglio per il Dichiarante è invece quello di vincere la pigrizia mentale e di sforzarsi a rendere sempre più valido il Piano di Gioco che si appresterà ad impostare.

A cura di Lucio LEONARDI
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