IL GIOCO DELLA CARTA

Cap. V - LA COMPRESSIONE

IL COLPO DI VIENNA



Il Colpo di Vienna è una manovra che viene effettuata in preparazione della compressione. Infatti quando le due minacce sono inizialmente riunite in una sola mano occorre separarle, giocando la carta alta nel colore e dando ad uno dei difensori il controllo nel colore mediante la carta custodia che è diventata franca.
Adesso può scattare la compressione sulla carta custodia e su un'altra custodia in un diverso colore in possesso dello stesso difensore.
Alcune volte, invece, il Colpo di Vienna viene effettuato non per trasferire una minaccia da una mano all'altra, ma per fare quella presa in più necessaria per proiettare la carta comprimente al momento giusto perché possa scattare la compressione; in altre parole per procedere alla rettifica del conto, senza peraltro dare la presa ai difensori.
Vediamo ora un esempio in cui il dichiarante gioca
7 S.A. contrate da Est.
Dopo aver incassato otto prese siamo giunti alla situazione a cinque carte rappresentata nella matrice A.   
          MATRICE  A)                            MATRICE  B)

Nord gioca l'Asso di fiori mettendo in pratica il Colpo di Vienna che libera il Re di Est e che promuove minaccia la Dama di Sud.
Gioca ora il 3 di picche per il 10 della mano giungendo alla situazione della matrice B.
Sul successivo 6 di picche (carta comprimente), Est è compresso nei colori minori e, qualunque carta scarti, non può impedire a Sud di realizzare il contratto con uno squeeze ambivalente in due colori con minacce suddivise e con carta neutra il 2 di fiori.

Il Colpo di Vienna  prende il nome dalla città in cui fu giocato la prima volta nel 1863.
La smazzata originale è quella riprodotta nel diagramma a lato, nel quale Sud gioca
7 S.A. ricevendo l'attacco di 6 di fiori. Il dichiarante incassa subito le quattro fiori.
Sull'ultima fiori inizia il calvario di Ovest che comincia ad essere compresso; infatti, se scarta:
- una cuori, Sud, dopo aver giocato  Asso di picche  (Colpo di Vienna) va al morto a cuori e
  gioca  tutte le cuori  su cui Sud scarta  la Dama di picche completando il trasferimento della
  minaccia a picche dalla mano di Sud a quella di Nord.
  Sulla quinta cuori, Ovest è di nuovo compresso: se scarta il Re di Picche, libera due prese a
  Nord; se invece scarta una quadri il contratto è ugualmente mantenuto in quanto il dichiaran
  te effettua  l'impasse al Re di quadri, batte l'Asso di quadri  (sul quale cade il Re)  e reclama
  l'ultima presa con il 7 di quadri ormai affrancato;
- una quadri, Sud gioca ugualmente l'Asso di picche e va al morto giocando il 2 di cuori.
  Sulle cuori  del morto  scarta la Dama di picche.  Poiché la quinta cuori  non si è affrancata,
  non gli resta che tentare il sorpasso a quadri e l'affrancamento (che riesce) delle quadri
  stesse. Anche in questo caso, ha mantenuto il contratto;
- il 6 di picche, Sud ha la bella sorpresa di veder cadere il Re quando giocherà l'Asso di pic-   che per effettuare quello  che verrà poi chiamato  il Colpo di Vienna.  Giocherà allora anche
  la Dama di picche, passando successivamente al morto con il 2 di cuori per l'Asso.
  Gioca poi il Re,  la Donna ed il Fante di cuori  e quindi farà  le ultime due prese effettuando
  l'impasse al Re di quadri.

In effetti la mano riprodotta rappresenta la famosa mano dell'originale Colpo di Vienna, solo che si trattava di una partita di Whist e non di Bridge.
Come forse saprete, in quel tempo a Whist si giocava a doppio morto talché ogni giocatore conosceva perfettamente le carte dell'altro giocatore.
Comunque sia, il gentiluomo seduto in Sud, dopo aver visto le carte di Ovest e di Nord (i due morti) e dopo aver riflettuto un po', dichiarò che avrebbe realizzato tredici prese, fra lo stupore degli altri giocatori presenti in sala che ne "vedevano" solamente dodici.
Cominciarono allora le scommesse (molto sostanziose all'epoca) e, quando il gentiluomo in Sud spiegò come avrebbe giocato la mano, vi lascio immaginare cosa successe: castelli, carrozze, cavalli con stallieri e, perfino, qualche amante cambiò proprietario.

Ma torniamo al colpo di Vienna: nella smazzata riprodotta a lato, dopo l'apertura di Est di 1 QUADRI, Sud perviene al contratto di 4 CUORI.
L'attacco di Ovest è a quadri con il 6. Est incassa la Dama e l'Asso di quadri ed ancora l'Asso di cuori poi esce con il Fante di fiori.
Il dichiarante ha nove prese di battuta ed il contratto sarà mantenuto se il Re di picche è in Ovest oppure se le fiori sono divise 3-3.
Tuttavia, data l'apertura di Est, il Re di picche è quasi sicuramente fuori impasse e per aumentare le probabilità di mantenere il contratto se Est ha quattro fiori, Sud può tentare una compressione nei colori neri su Est.
Ma perché il gioco possa riuscire Sud deve crearsi una minaccia nella sua mano: gioca allora l'Asso di picche promuovendo a vincente il Re di Est ma sottoponendolo a viva pressione giungendo alla posizione di cui al diagramma sottostante in cui la mossa spetta a Sud che pone sul tavolo l'ultima cuori quale carta comprimente.

Il morto scarta il Fante di picche, carta neutra ed Est si trova ad essere compresso: se scarta una fiori il 2 di fiori del morto viene affrancato.
Se, invece, scarta il Re di picche, è la Dama di picche del dichiarante che farà presa.
La chiave di volta della giocata è stata l'aver incassato l'Asso di picche del morto: se il dichiarante non avesse provveduto in merito, ciascun giocatore avrebbe avuto una picche in più e sul 9 di cuori sarebbe stato il morto ad essere compresso mentre Est, giocando dopo il morto, si sarebbe potuto regolare in base alla carta scartata da Nord.

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