CAPITOLO TERZO

SECONDA DICHIARAZIONE DELL'APERTORE

Abbiamo visto e più volte sottolineato il fatto che l'apertura di "uno a colore" è ambigua per quanto riguarda sia la forza che la distribuzione.
Il grado di imprecisione e di ambiguità raggiunge il suo massimo dopo che il rispondente ha effettuato un cambio di colore a livello di uno.
Guardiamo per esempio questo sviluppo di licite:

Dopo l'apertura di 1 §, tutto quello che il rispondente sa è che l'apertore ha almeno tre carte nel colore licitato, (anche se verosimilmente ne dovrebbe avere almeno quattro) ed una mano che va da 13 p.O. (o 14 p.D.O.) fino a 20 p.O. (o 21 p.D.O.).
Quanto all'apertore, cosa sa al momento di riparlare sulla risposta di 1 © da parte del rispondente?
Sa che il compagno ha almeno quattro carte di cuori, una mano di almeno 4/5 p.O. (o 6 p.D.O.) ma di valore superiore illimitato.
A questo punto del corso spero che non abbiate difficoltà a scegliere bene l'apertura da fare o la prima risposta da dare.
Ma, dopo il primo turno di licita, il numero sempre più grande delle situazioni possibili provocherà una proliferazione di casi tutti diversi ed una difficoltà nello scegliere la giusta licita.
Vi ho anche detto che ogni volta l'applicazione delle "Cinque Regole d'Oro" darà un aiuto considerevole a tutti i bridgisti che non sono campioni.
Tuttavia vi sono sempre grossi rischi che bisogna evitare nello sviluppo delle licite successive. Essi sono:
- avventurarsi troppo in alto ed accorgersi poi di non avere i mezzi per mantenere il contratto chiamato;
- chiamare un contratto cattivo;
- arrestarsi per strada quando invece deve essere chiamata la Manche in quanto c'è "certezza di Manche".
Tali rischi sono sempre presenti anche quando si licita a basso livello e si tramutano in grossi guai se ci siamo incautamente incappati in essi.
Per quanto riguarda il termine "certezza di Manche", diciamolo una volta per tutte, esso significa che un contratto di Manche deve essere dichiarato, quale che sia il risultato finale dello stesso.
In altre parole, che si deve giocare la Manche, che può poi essere mantenuta o meno.
Dopo che il rispondente ha fornito la sua risposta licitando un colore o a S.A., l'apertore ha un imperativo categorico: deve, con la seconda dichiarazione, chiarire in termini più o meno ristretti, la forza (entro 3 p.O.) e la distribuzione della propria mano.
C'è tuttavia da chiarire che questa sua seconda dichiarazione deve essere considerata strettamente connessa al tipo di risposta che ha ricevuto.
Ciò significa che dopo una risposta seminegativa o ambigua, l'apertore deve sempre indicare almeno la propria forza se non anche la distribuzione della sua mano perché il compagno potrebbe decidere di abbandonare la dichiarazione e passare se ha una mano debole.
Viceversa, dopo una risposta positiva (cambio di colore a livello due), che è forzante un giro per entrambi i giocatori, l'apertore può sottodichiarare perché il rispondente ha implicitamente pro messo che riparlerà almeno finché la licita non avrà raggiunto il livello di 2 S.A..
Quindi, anche con mani molto forti, potrete fare al secondo turno una licita a livello e non a salto: mentirete si al vostro compagno ma gli consentirete di mostrare la sua forza senza essere influenzato, e talvolta ostacolato, da salti assolutamente non necessari.
Per una più chiara analisi, distingueremo pertanto la seconda dichiarazione dell'apertore dopo le risposte ambigue o seminegative da quella dopo le risposte positive perché seguono logiche differenti.
Sarà giocoforza darvi una serie di risposte per le diverse circostanze che saranno difficili da ricordare e talvolta incomplete.
Voi farete comunque sempre riferimento alle "Cinque Regole d'Oro" e vi abituerete mano a mano a scoprire da soli quale deve essere la licita giusta per ogni circostanza: dovete abituarvi ad un certo tipo di ragionamento cercando di capire a quale licita dovete rivolgervi in una certa circostanza, se ad una licita scoraggiante, incoraggiante o forzante.
Quando ci riuscirete, avrete fatto un primo salto di qualità.