IL GIOCO DELLA CARTA

Cap. IV - IL GIOCO DEGLI ESPERTI

IL COLPO DI PITT




Identifica una manovra di gioco già applicata fin dai tempi del Whist e fin da allora conosciuta con questo nome dalle origini alquanto incerte.
Si tratta di una manovra combinata di impasse sull'avversario di sinistra, di una riduzione in atout della mano per poi scartare sull' atout rimasto al morto la carta che blocca un colore del compagno.
È un gioco forse più difficile a spiegare che ad attuare.
Come al solito un esempio servirà per meglio illustrare la tecnica di gioco appena descritta.
Nella seguente smazzata, Sud gioca
4 PICCHE.
L'attacco di Ovest è con il 9 di cuori, colore nominato dal compagno nel corso della dichiarazione.

Est prende con l'Asso l'attacco iniziale e ritorna nel colore per il Re del dichiarante che batte l'Asso di picche sul quale scarta previdentemente l'8 del morto (!) mentre Est segue con la Dama.
Ora l'attenzione del dichiarante si rivolge alle quadri per cercare di stabilizzare il colore: gioca pertanto Asso di quadri e mette in presa Ovest con il Re di quadri.
Sul ritorno fiori di Ovest, il dichiarante scarta una cuori dal morto (????) ed Est vince la presa con l'Asso di fiori ritornando cuori (?????) che il dichiarante taglia con il Re di atout.
Gioca ora il 7 di picche effettuando il sorpasso al 10 di Ovest ed inserendo il 6 dal morto per restare in presa.
Ripete il sorpasso al 10 di atout e poi batte anche il Fante di picche, eliminando l'ultimo atout di Ovest, sul quale scarta il 9 di quadri della mano, carta che bloccava il colore del morto.
La mano non ha più storia: le rimanenti prese sono del morto ed il contratto è stato mantenuto.
Sottolineiamo ancora una volta la tecnica di gioco messa in atto dal dichiarante che è riuscito (con la complicità dell'avversario seduto in Est) a sfruttare i pochi rientri del morto ma che ha avuto soprattutto l'accortezza di scartare sulla prima battuta di Asso di picche l'8 del morto e conservare il 6 che gli ha permesso di far rimanere in presa il 7 del dichiarante sì da permettergli la reiterazione dell'impasse al 10 di atout.

Ma ora voglio farvi alcune domande che mi sono state suggerite da Francesco Petrelli e Marco Girardi (che ringrazio pubblicamente): quando Ovest, in presa con il Re di Quadri, è tornato fiori ed il dichiarante ha scartato l'8 di cuori del morto, il contratto avrebbe potuto essere battuto? Cercate la soluzione non difficile ma, se non ci riuscite, proseguite nella lettura.
Se Est fosse tornato fiori anziché cuori avrebbe battuto il contratto in quanto il dichiarante non avrebbe potuto procedere alla necessaria riduzione in atout per mettere in pratica il Colpo di Pitt.
Seconda domanda: come avrebbe potuto mantenere il contratto il dichiarante se avesse previsto un possibile ritorno fiori da parte di Est?
Elementare, Watson! Sul ritorno fiori di Ovest, il dichiarante avrebbe dovuto scartare una quadri al morto e conservare la cuori che gli avrebbe consentito la necessaria riduzione in atout. Ed ecco come si sarebbe svolto il gioco: anche se Est, in presa con l'Asso di Fiori fosse tornato nel colore, il dichiarante avrebbe preso con il Re, avrebbe subito effettuato l'impasse al 10 di atout di Ovest, sarebbe tornato in mano con il taglio di una cuori con il Re di atout, avrebbe rieffettuato l'impasse al 10 di Ovest e, battendo l'ultimo atout del morto avrebbe potuto sbloccare il colore di quadri scartando il 9 della mano.

Spesso la riuscita di un contratto dipende da una piccola accortezza messa in atto fin dalle battute iniziali: ecco perché è necessario fermarsi a riflettere prima di giocare qualsiasi carta.
Dopo potrebbe essere troppo tardi.

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